LA STRADA PER EL DORADO. (Road to El Dorado - 2000)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Eric 'Bibo' Bergeron, Don Paul
Sceneggiatura di: Ted Elliott, Terry Rossio
Storia di: Edmund Fong
Prodotto da: Brooke Breton, Bonne Radford
Produzione: Dreamworks SGK
Animazioni: Dreamworks Animation
Distribuzione: UIP
Dopo "Il Principe d'Egitto" la sezione animazione della Dreamworks capitanata da Jeffrey Katzenberg sforma un'altra bella commedia/avventua per divertire grandi e meno grandi. Alla regia troviamo la coppia Eric 'Bibo' Bergeron (regista dell'ultimo "Shark Tale" (2004)) e Don Paul (curatore degli effetti speciali per "Pocahontas" (1995) e "Il Principe d'Egitto" (1998)), mentre alla stesura della sceneggiatura troviamo un'altra coppia: Ted Elliott e Terry Rossio, già autori degli script di lungometraggi come "Alladin" (1992), "Shrek" (2000), "Il Pianeta del Tesoro" (2002) e di alcuni action movie. Dunque il via ad una nuova avventura dal sapore tutto sudamericano in cui troviamo sempre due protagonisti maschili al timone, un po come ne "Il Principe d'Egitto": alla Dreamworks i ruoli di coppia devono piacere molto.
La storia, ambientata a metà dello scorso millennio, all'epoca della scoperta delle Americhe, narra di due giovani ragazzi spagnoli con l'hobby del raggiro e dell'inganno: Tullio e Miguel. Alla loro ennesima fuga da gendarmi e allocchi presi in giro finiscono per ritrovarsi, nascosti, in due barili, pronti per essere imbarcati su una nave per le Americhe. Scoperti come clandestini vengono rinchiusi in una stiva, ma i due riescono a scappare comunque e, con l'intento di remare verso casa, finiscono per sbarcare in un isola tropicale del Centro America. Grazie ad una mappa di Miguel (e la bramosia d'oro di Tullio) comincia l'avventura per la ricerca del famoso El Dorado e delle sue ricchezze. Da quì una girandola di eventi porteranno i due alla scoperta di una nuova civiltà e ad un più profondo concetto di amicizia e di responsabilità.
Il lungometraggio scorre per la sua oretta e mezza con tantissime battute e situazioni comiche, vero fulcro di tutta la storia. Certo non siamo difronte alla serietà imposta da "Il Principe d'Egitto" e dunque anche ad un modo molto più rilassato di godersi questa bella storia. Katzengerg riporta tutti gli elementi di un lungometraggio animato del classico stile (cosa che ricorda, insieme ai lineamenti dei personaggi, molto gli stili Disney da cui proviene oltre metà della troupe degli animatori). Le animazioni sono molto fluide e colori molto brillanti con un inno alla luce viste le numerosissime location esterne su cui svettano tutti i colori dell'arcobaleno e oltre. Particolare attenzione, parlando di colori e riempimenti, è stata dedicata all'oro e a tutti gli oggetti brillanti cui il metallo prezioso riveste. Mai in una pellicola animata questo colore è risultato così verosimile, dagli elementi 3D a quelli piatti l'oro risulta sempre molto brillante e con una miriade di riflessi. Per la presenza di inserti in CGI la Dreamworks, grazie alle esperienze dei primi lungometraggi, adesso si trova molto a suo agio con quest'ambiente tanto da rilegare alle modellazioni 3D la grande maggioranza degli ambienti, dalla piccola cittadina portuale spagnola, alle grandi navi, all'oceano, alla giungla fino alle costruzioni degli abitanti della città dell'oro (Katzemberg ha regaltato una bella gita in centro america ai suoi tecnici per meglio studiare le favolose piramidi atzeche, come in precedenza aveva fatto con l'architettura egizia). Ogni elemento risulta cromaticamente integrato con le animazioni tradizionali e l'utilizzo di fondali 3D (a dispetto di quelli in matte painting) permette una regia più movimentata, ottimo per un lungometraggio d'avventura quale questo "La Strada per El Dorado". Particolare attenzione nel film è stata relegata per il personaggio di Altivo, il cavallo più spassoso che si ricordi in un lungometraggio.
Per chiudere il discorso produzione non possiamo non ricordare il reparto sonoro. Il trio Hans Zimmer, Tim Rice e Elton John (rispettivamente musiche, testi e performance canore) dovrebbero illustrare già abbastanza. Elton John ha eseguito e realizzato 6 brani nuovi di zecca appositamente per il lungometraggio.
Per le voci dell'edizione originale del film sono stati ingaggiati gli attori Kevin Kline (Tullio) e Kenneth Branagh (Miguel), che si sono divertiti un mondo nel doppiaggio (con tanto di spada finta in mano) anche nel momento di cantare qualche brano per la pellicola, straordinariamente registrato in coppia rispetto ai classici stili che prevedono le registrazioni delle singole voci che verranno mixate in seguito. Altre voci sono di Rosie Perez (Cielo), Armand Assante (Tzekel-Kan) e Jim Cummings (Cortes). Per qualche chicca presente nel film possiamo ricordare che nel libro sacro di Tzekel-Kan è presente l'immagine, disegnato ovviamente in stile, di un uomo che pesca dalla luna (a cui si fa menzione anche tra i dialoghi), ovvero una parodia del logo della Dreamworks. L'edizione italiana è sempre a cura dell' UIP che porta le fatiche Dreamworks nella nostra penisola e si adopera per una buona promozione, visto anche gli incassi delle opere del trio SGK (tra l'altro da ricordare che "La Strada per El Dorado" ha guadagnato circa un milione di euro ai botteghini italiani e oltre 50 oltre oceano).
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(Road to El Dorado - 2000)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Eric 'Bibo' Bergeron, Don Paul
Sceneggiatura di:
Ted Elliott, Terry Rossio
Storia di:
Edmund Fong
Prodotto da:
Brooke Breton, Bonne Radford
Produzione:
Dreamworks SGK
Animazioni:
Dreamworks Animation
Distribuzione:
UIP
Dopo "Il Principe d'Egitto" la sezione animazione della Dreamworks capitanata da Jeffrey Katzenberg sforma un'altra bella commedia/avventua per divertire grandi e meno grandi. Alla regia troviamo la coppia Eric 'Bibo' Bergeron (regista dell'ultimo "Shark Tale" (2004)) e Don Paul (curatore degli effetti speciali per "Pocahontas" (1995) e "Il Principe d'Egitto" (1998)), mentre alla stesura della sceneggiatura troviamo un'altra coppia: Ted Elliott e Terry Rossio, già autori degli script di lungometraggi come "Alladin" (1992), "Shrek" (2000), "Il Pianeta del Tesoro" (2002) e di alcuni action movie. Dunque il via ad una nuova avventura dal sapore tutto sudamericano in cui troviamo sempre due protagonisti maschili al timone, un po come ne "Il Principe d'Egitto": alla Dreamworks i ruoli di coppia devono piacere molto.
La storia, ambientata a metà dello scorso millennio, all'epoca della scoperta delle Americhe, narra di due giovani ragazzi spagnoli con l'hobby del raggiro e dell'inganno: Tullio e Miguel. Alla loro ennesima fuga da gendarmi e allocchi presi in giro finiscono per ritrovarsi, nascosti, in due barili, pronti per essere imbarcati su una nave per le Americhe. Scoperti come clandestini vengono rinchiusi in una stiva, ma i due riescono a scappare comunque e, con l'intento di remare verso casa, finiscono per sbarcare in un isola tropicale del Centro America. Grazie ad una mappa di Miguel (e la bramosia d'oro di Tullio) comincia l'avventura per la ricerca del famoso El Dorado e delle sue ricchezze. Da quì una girandola di eventi porteranno i due alla scoperta di una nuova civiltà e ad un più profondo concetto di amicizia e di responsabilità.
Il lungometraggio scorre per la sua oretta e mezza con tantissime battute e situazioni comiche, vero fulcro di tutta la storia. Certo non siamo difronte alla serietà imposta da "Il Principe d'Egitto" e dunque anche ad un modo molto più rilassato di godersi questa bella storia. Katzengerg riporta tutti gli elementi di un lungometraggio animato del classico stile (cosa che ricorda, insieme ai lineamenti dei personaggi, molto gli stili Disney da cui proviene oltre metà della troupe degli animatori). Le animazioni sono molto fluide e colori molto brillanti con un inno alla luce viste le numerosissime location esterne su cui svettano tutti i colori dell'arcobaleno e oltre. Particolare attenzione, parlando di colori e riempimenti, è stata dedicata all'oro e a tutti gli oggetti brillanti cui il metallo prezioso riveste. Mai in una pellicola animata questo colore è risultato così verosimile, dagli elementi 3D a quelli piatti l'oro risulta sempre molto brillante e con una miriade di riflessi. Per la presenza di inserti in CGI la Dreamworks, grazie alle esperienze dei primi lungometraggi, adesso si trova molto a suo agio con quest'ambiente tanto da rilegare alle modellazioni 3D la grande maggioranza degli ambienti, dalla piccola cittadina portuale spagnola, alle grandi navi, all'oceano, alla giungla fino alle costruzioni degli abitanti della città dell'oro (Katzemberg ha regaltato una bella gita in centro america ai suoi tecnici per meglio studiare le favolose piramidi atzeche, come in precedenza aveva fatto con l'architettura egizia). Ogni elemento risulta cromaticamente integrato con le animazioni tradizionali e l'utilizzo di fondali 3D (a dispetto di quelli in matte painting) permette una regia più movimentata, ottimo per un lungometraggio d'avventura quale questo "La Strada per El Dorado". Particolare attenzione nel film è stata relegata per il personaggio di Altivo, il cavallo più spassoso che si ricordi in un lungometraggio.
Per chiudere il discorso produzione non possiamo non ricordare il reparto sonoro. Il trio Hans Zimmer, Tim Rice e Elton John (rispettivamente musiche, testi e performance canore) dovrebbero illustrare già abbastanza. Elton John ha eseguito e realizzato 6 brani nuovi di zecca appositamente per il lungometraggio.
Per le voci dell'edizione originale del film sono stati ingaggiati gli attori Kevin Kline (Tullio) e Kenneth Branagh (Miguel), che si sono divertiti un mondo nel doppiaggio (con tanto di spada finta in mano) anche nel momento di cantare qualche brano per la pellicola, straordinariamente registrato in coppia rispetto ai classici stili che prevedono le registrazioni delle singole voci che verranno mixate in seguito. Altre voci sono di Rosie Perez (Cielo), Armand Assante (Tzekel-Kan) e Jim Cummings (Cortes). Per qualche chicca presente nel film possiamo ricordare che nel libro sacro di Tzekel-Kan è presente l'immagine, disegnato ovviamente in stile, di un uomo che pesca dalla luna (a cui si fa menzione anche tra i dialoghi), ovvero una parodia del logo della Dreamworks. L'edizione italiana è sempre a cura dell' UIP che porta le fatiche Dreamworks nella nostra penisola e si adopera per una buona promozione, visto anche gli incassi delle opere del trio SGK (tra l'altro da ricordare che "La Strada per El Dorado" ha guadagnato circa un milione di euro ai botteghini italiani e oltre 50 oltre oceano).